Un pellegrinaggio "indimenticabile". Riprendendo le parole del presidente regionale Roberto Torelli e di monsignor Riccardo Fontana (arcivescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, insieme a lui anche monsignor Italo Castellani, assistente spirituale dell'Unitalsi Toscana) a conclusione della Santa Messa dedicata all'accoglienza dei "nuovi", l'ultimo appuntamento a Lourdes dell'Unitalsi Toscana, quello del mese di settembre, si può racchiudere in questo aggettivo. Un aggettivo che, non a caso, ha provocato l'applauso dei quasi 700 partecipanti - fra personale, disabili e pellegrini - presenti alla funzione religiosa. E che ha concluso nel migliore dei modi un gran bel pellegrinaggio. Sono stati infatti undici i pullman e un aereo che dalla Toscana hanno raggiunto la Grotta di Massabielle. Un condensato di emozioni che ha sancito la conclusione dell'attività annuale dell'Unitalsi, almeno per quanto tiguarda i pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto. Ma da qui a fine anno ci sono ancora tanti momenti di condivisione a cui partecipare come il pellegrinaggio a Fatima (per ulteriori informazioni rivolgersi in sede, 0552398015), la festa per i 90 anni dell'Unitalsi Toscana in programma il 27 ottobre, il Meeting dei giovani a Siena il 9 e 10 novembre e l'incontro dei pellegrini a Impruneta fissato anche questo per il 9 novembre. Proprio come è nello spirito e nelle intenzioni di un'associazione di volontariato che guarda sempre avanti e che vuole essere "Unitalsi tutto l'anno", ovvero portando a casa quelle che sono le emozioni e la voglia di fare che hanno caratterizzato tutti i pellegrinaggi. Per il momento, però, è giusto fare un passo indietro e tornare, seppure solo mentalmente, ai giorni di Lourdes, giorni che si raccontano con i volti e i sorrisi di chi era presente. Ma anche con le lacrime, proprio perchè un pellegrinaggio è sempre un mix di sensazioni che poi "si mischiano" fra di loro e contribuiscono ad affrontare con maggiore serenità le difficoltà della vita quotidiana una volta tornati a casa. Questo, infatti, è stato ed è il "fil rouge" che ha unito ogni momento di Lourdes, momenti fatti di preghiera e di condivisione, momenti da vivere insieme, in un comtesto in cui le emozioni, è giusto ripeterlo, hanno spesso il sopravvento. Questo perchè l'Unitalsi è soprattutto l'attenzione per le persone da parte delle persone. E in un mondo dove parlare di sacrificio, di donazione, di dimenticanza di sé può sembrare difficile, l'Unitalsi Toscana sta compiendo piccoli e concreti miracoli. "Il mio grazie di cuore, a maggior ragione dopo un pellegrinaggio importante, anche dal punto di vista numerico, come quello di settembre - ha detto il presidente regionale Roberto Torelli - va a tutte le sottosezioni della nostra regione, al lavoro che svolgono quotidianamente, settimana dopo settimana e che permette di ottenere risultati importanti. Un lavoro che consente al tempo stesso di "investire" in modo concreto sui nostri pellegrinaggi e di essere ottimisti anche per il futuro". "L'Unitalsi - ci ha descritto invece così il pellegrinaggio appena vissuto una giovane sorella - è una famiglia speciale nella quale ognuno è fondamentale per gli altri. Sono entrata a far parte di questa grande famiglia di recente, inizialmente con un po' di timore che poi si è trasformato in amore per i miei fratelli. Dopo il primo pellegrinaggio, sono tornata a Lourdes quest'anno a settembre, cercando di fare dei confronti con la precedente esperienza e quindi non vivendo pienamente il pellegrinaggio che stavo vivendo. Ma tutto è cambiato immediatamente, mi sono "ritrovata" e il mio pellegrinaggio è cambiato: non c'è niente di più bello che servire i più bisognosi con il cuore, non c'è niente di più bello che arrivare alla sera fisicamente a pezzi ma con la pace e la gioia nel cuore che ti permetterebbe di continuare ad aiutare senza fermarsi un solo momento. E non c'è niente di più bello che indirizzare lo sguardo, ogni singolo momento del pellegrinaggio, alla Grotta e quindi alla nostra Signora di Lourdes. Ecco, è questo il "segreto" della splendida famiglia unitalsiana, perché non è semplicemente "fare servizio" ma è "servizio" offerto e fatto con Amore, nell'Amore e per Amore di Gesù e soprattutto con il cuore e il sorriso di Maria"